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Music Notation Lab

Riproduzione grafica della chiave di sol contornata dai tasti di un pianoforte

All’interno delle attività che l’area formativa afferente all’Ufficio H della Comunità Piergiorgio ONLUS di Udine promuove – grazie al supporto organizzativo della referente del servizio consulenze Cristina Zilli e della responsabile per il settore formativo Greta Rodaro -, nel periodo che si colloca fra la fine di Marzo e gli inizi di Aprile 2018, in collaborazione con A.N.Fa.Mi.V., ho avuto il privilegio di curare un percorso didattico rivolto a operatori vedenti con competenze in ambito informatico e musicale, impegnati nel mondo no profit dell’associazionismo locale.

In prima battuta, desidero ringraziare i partecipanti per l’interesse manifestato nei confronti dell’iniziativa poiché, in rapporto ai temi sviluppati e all’interesse che essi, in linea generale, suscitano, definirla un’operazione di nicchia significherebbe sovradimensionarne la reale portata.

L’offerta formativa, infatti, ha avuto quale argomento di lavoro lo studio teorico-pratico dedicato agli strumenti tecnologici attualmente più utilizzati e diffusi, finalizzati alla produzione e alla codifica della musica mediante il codice Braille.

Nell’ambito di queste attività – nonostante il poco tempo a nostra disposizione -, ci siamo ritagliati uno spazio nel quale – fra gli altri sussidi da noi trattati – abbiamo analizzato LilyPond, un software open source destinato all’editing della musica.

A scanso di equivoci, va subito chiarito che questo software non ha nessun rapporto specifico con le produzioni musicali elaborate per i non vedenti; anzi, si tratta, al contrario, di un elaboratore grafico che produce – come dichiarato sulle pagine web ufficiali della comunity – “musica bella per gli occhi”.

Da musicista non vedente quale io sono, mi occupo professionalmente di musica da molti anni oramai; riscontro però, mio malgrado, come, nei dibattiti che affrontano il rapporto fra questa disciplina e la cecità, il non vedente venga considerato sempre ed esclusivamente quale fruitore di musica e quasi mai come un potenziale produttore di essa, soprattutto se, nella discussione, della musica si ragiona in ordine agli aspetti che fanno capo alla rappresentazione grafica ed estetica.

Per quanto mi riguarda, lavoro con LilyPond da circa dieci anni; ho prodotto e continuo a realizzare spartiti semplici e partiture complesse che, sistematicamente, condivido con i miei collaboratori vedenti, i quali ne apprezzano la qualità dei risultati, la chiarezza e l’ordine.

LilyPond è uno strumento che sfrutta un potente linguaggio di markup, il quale – a mio parere – restituisce anche a chi non vede l’opportunità di riappropriarsi di un approccio con il mondo dei computer – oramai caduto in disuso – che si basa sulla manipolazione dei dati mediante l’input di tipo testuale.

Un vastissimo range di istruzioni, scritte e, successivamente, inviate ad un interprete, dà infatti la possibilità anche a chi non vede di gestire le informazioni, sapendo esattamente e in ogni momento come sarà organizzata la propria musica, demandando al compilatore la realizzazione del disegno dei sistemi grafici.

Sull’onda entusiastica di queste riflessioni condivise con i miei allievi – entusiasti e un po’ visionari a loro volta -, ho deciso di pubblicare gli appunti del lavoro con essi svolto, pur sapendo che, in questo ambito, in rete i riferimenti non mancano di certo.

La motivazione di ciò risiede nella speranza e nel desiderio che mi guidano: la speranza di rendermi utile e il desiderio di offrire anche a qualcun altro la possibilità di realizzare “musica bella per gli occhi”, anche ad occhi chiusi.

L’immagine utilizzata in questa pagina proviene dalle bacheche tematiche di Pinterest.

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Riferimenti

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