Make up della partitura

Indice generale

  1. Parte 1a: Gestione dello spartito
    1. Lezione 1 - Scrivere le note
    2. Lezione 2 - Uso delle variabili
  1. Parte 2a: Stile e output
    1. Lezione 3 - Make up della partitura
    2. Lezione 4 - Trasposizione & output
  1. Parte 3a: Gestione della partitura
    1. Lezione 5 - Sistemi multipli
    2. Lezione 6 - Estrazione delle parti
  1. Appendice: Script di riferimento
    1. Schema 20: Trasposizione & output
    2. Schema 26: Sistemi multipli
    3. Schema 33: estrazione delle parti

Lezione 3

Riproduzione grafica della chiave di sol contornata da uno spartito

Questa terza lezione fa riferimento alla prima parte degli appunti relativi al nostro terzo incontro, avvenuto il 5 Aprile 2018.

Dedicheremo un po’ di tempo ad alcuni aspetti di carattere grafico, relativi al lavoro da noi fino a qui prodotto.

In primo luogo, dovremo occuparci dell’intestazione, poiché mancano, ad esempio, – dettaglio non trascurabile – le indicazioni del titolo e dell’autore della composizione che stiamo indegnamente ricostruendo.

Riprendiamo il nostro sorgente e, dopo la riga che contiene la versione del programma e prima della variabile <global>, appendiamo il codice riportato di seguito, poi salviamo, compiliamo e guardiamo il risultato:

Schema 10: intestazione del brano

%Intestazione della composizione
\header {
%Definisce il titolo della composizione
title = "INNO ALLA GIOIA"
%Definisce il nome dell'autore
composer = "by L. V. Beethoven"
%Definisce il fondo pagina.
tagline = ""
%Chiusura header: livello 1
}
Riproduzione grafica della musica generata dallo schema 10

Relativamente a questo codice non c’è molto da spiegare: i commenti dovrebbero essere più che esaustivi.
Il comando che definisce l’intestazione:

\header { }

riceve gli argomenti del titolo, dell’autore della composizione e di un fondo pagina che, se non specificato, riporterà automaticamente un riferimento al nome del programma; all’interno delle due virgolette <”> sarà possibile immettere liberamente qualunque stringa si desideri far comparire in fondo alla stesura della musica.
Per lasciare questo spazio vuoto, sarà sufficiente fare come riportato nell’esempio appena descritto, non immettendo cioè nessun carattere fra le virgolette.

Potremmo invece, per esempio, personalizzare i riferimenti al programma scrivendo, quale argomento della variabile:

tagline = "Scritto con LilyPond"

Occupiamoci ora delle legature di frase, che non compaiono ancora all’interno del nostro pentagramma.
Per indicare le legature di frase e di valore, sarà sufficiente utilizzare le parentesi tonde aperte e chiuse <( )> ad inizio e fine legatura in questo modo:

Schema 11: legature di frase

%Notazione melodica
%Pattern 1
%Nome variabile
voiceonea = {
%Misure 1 - 3; 5 - 7; 13 - 15
e4 e( f g) | g4( f e d) | c4 c( d e) |
%Chiusura variabile: livello 1
}
%Struttura melodica
%nome variabile
voiceone = {
	%Definizione dell'altezza per il do relativo
	\relative c'' {
	%misure 1 - 3: chiamata alla variabile voiceonea
	\voiceonea
	%misura 4
	e4.( d8) d4 r |
	%Forzatura di a capo
	\break
	%misure 5 - 7: chiamata alla variabile voiceonea
	\voiceonea
	\voiceonea
	%misura 8
	d4.( c8) c4 r |
	%Forzatura di a capo
	\break
	%misure 9 - 12
	d4 d( e c8) r | d4( e8 f e4 c8) r | d4( e8 f e4 d) | c4( d g,) r |
	%Forzatura di a capo
	\break
	%Ridefinizione dell'altezza per il Do relativo
	\relative c''
	%misure 13 - 15: chiamata alla variabile voiceonea
	\voiceonea
	\voiceonea
	%misura 16
	d4.( c8) c4 r |
	%Doppia barra di chiusura
	\bar "|."
	%Chiusura notazione: livello 2
	}
%Chiusura variabile: livello 1
}

Salvare, ricompilare il sorgente e confrontare.

Riproduzione grafica della musica generata dallo schema 11

Pensando di dare – in prospettiva – a questo lavoro una struttura più complessa e basata su un sistema di pentagrammi multipli, sarà opportuno etichettare con un nome – il nome di uno strumento, ad esempio – ogni singolo pentagramma.
Per trasformare questo spartito in una partitura potremo, per il momento, implementare il pentagramma che contiene le variabili <global> e <voiceone>, modificando il codice a livello della score nel modo seguente:

Schema 12: Staff label

%Definizione del sistema dei pentagrammi
\score {
%Definizione di un nuovo pentagramma
\new Staff <<
%Etichetta per il rigo
\set Staff.instrumentName="Vl"
%Chiamata alle variabili global e voiceone
\global
\voiceone
>>
	%Definizione del layout
	\layout{
	%Chiusura layout: livello 2
	}
%Chiusura score: livello 1
}

Abbiamo utilizzato l’etichetta <Vl> quale abbreviazione di Violin, ipotizzando di destinare la variabile <voiceone> a quello specifico strumento.
Ricompilando il sorgente, dovremo ottenere il seguente risultato:

Riproduzione grafica della musica generata dallo schema 12

Nota: come già osservato, gli esempi visualizzati in queste pagine non corrispondono esattamente alle impostazioni grafiche prodotte da LilyPond nei files PDF, poiché esso, a livello del primo rigo, imposta per default un rientro automatico; questa scelta ha lo scopo di lasciare un ragionevole margine per la denominazione del rigo in oggetto.
Per modificare questa impostazione, a livello della score, all’interno delle parentesi del costrutto:

\layout { }

sarà sufficiente scrivere quale argomento:

indent = value

dove value è rappresentato da un numero.
supponendo di voler eliminare il rientro, ad esempio, sarà sufficiente impostare questo parametro nel modo seguente:

indent=0

Avvertenza: come già detto in precedenza, l’interprete è di natura key sensitive, quindi è necessario prestare attenzione alla sintassi dei comandi; se analizziamo l’ultima istruzione scritta, osserveremo che la parola <Staff> si caratterizza per la <S> maiuscola e che la parola <instrumentName> si distingue per la <N> di <Name>, la quale richiede il carattere maiuscolo, pena il mancato successo nella compilazione del sorgente.

Giunti a questo punto, completiamo il nostro make up dando ancora un ritocchino stilistico di natura estetica al nostro lavoro, aggiornando – senza porci troppe domande – la score come nel prossimo esempio:

Schema 13: grafica e layout

%Definizione del sistema dei pentagrammi
\score {
%Definizione di un nuovo pentagramma
\new Staff <<
%Etichetta per il rigo
\set Staff.instrumentName="Vl"
%Chiamata alle variabili global e voiceone
\global
\voiceone
>>
	%Definizione del layout
	\layout{
		\context {
		\Score
		proportionalNotationDuration = #(ly:make-moment 1 8)
		%Chiusura context: livello 3
		}
	%Chiusura layout: livello 2
	}
%Chiusura score: livello 1
}

A proposito delle istruzioni appena immesse, sarà sufficiente sapere che esse si occupano della distribuzione degli oggetti grafici all’interno del sistema dei pentagrammi.

Prima di procedere oltre e di esaurire questo argomento, diamo uno sguardo alla composizione dello script fino a qui assieme, pazientemente, elaborato:

Schema 14: sorgente riassuntivo

%Versione del programma
\version "2.18.2"
%***
%Intestazione della composizione
\header {
%Definisce il titolo della composizione
title = "INNO ALLA GIOIA"
%Definisce il nome dell'autore
composer = "by L. V. Beethoven"
%Definisce il fondo pagina.
tagline = ""
%Chiusura header: livello 1
}
%***
%lista delle variabili
%Nome variabile
global = {
%Armatura di chiave
\key c \major
%indicazione di tempo
\time 4/4
%indicazione metronomica
\tempo 4 = 120
%Chiusura variabile: livello 1
}
%***
%Notazione melodica
%Pattern 1
%Nome variabile
voiceonea = {
%Misure 1 - 3; 5 - 7; 13 - 15
e4 e( f g) | g4( f e d) | c4 c( d e) |
%Chiusura variabile: livello 1
}
%Struttura melodica
%nome variabile
voiceone = {
	%Definizione dell'altezza per il do relativo
	\relative c'' {
	%misure 1 - 3: chiamata alla variabile voiceonea
	\voiceonea
	%misura 4
	e4.( d8) d4 r |
	%Forzatura di a capo
	\break
	%misure 5 - 7: chiamata alla variabile voiceonea
	\voiceonea
	%misura 8
	d4.( c8) c4 r |
	%Forzatura di a capo
	\break
	%misure 9 - 12
	d4 d( e c8) r | d4( e8 f e4 c8) r | d4( e8 f e4 d) | c4( d g,) r |
	%Forzatura di a capo
	\break
	%Ridefinizione dell'altezza per il Do relativo
	\relative c''
	%misure 13 - 15: chiamata alla variabile voiceonea
	\voiceonea
	%misura 16
	d4.( c8) c4 r |
	%Doppia barra di chiusura
	\bar "|."
	%Chiusura notazione: livello 2
	}
%Chiusura variabile: livello 1
}
%***
%Definizione del sistema dei pentagrammi
\score {
%Definizione di un nuovo pentagramma
\new Staff <<
%Etichetta per il rigo
\set Staff.instrumentName="Vl"
%Chiamata alle variabili global e voiceone
\global
\voiceone
>>
	%Definizione del layout
	\layout{
		\context {
		\Score
		proportionalNotationDuration = #(ly:make-moment 1 8)
		%Chiusura context: livello 3
		}
	%Chiusura layout: livello 2
	}
%Chiusura score: livello 1
}

Concludiamo questa lezione salvando il file e compilando con l’auspicio di non aver commesso errori, per poter rimanere a bocca aperta di fronte allo stupefacente risultato.

Riproduzione grafica della musica generata dallo schema 14

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Tavola dei contenuti

  1. Intestazione del brano Schema 10
  2. Legature di frase Schema 11
  3. Staff label Schema 12
  4. Grafica e layout Schema 13
  5. Sorgente riassuntivo Schema 14

Riferimenti