2. Andante

Inquadratura dal basso di una statua dedicata al compositore Johan Sebastian Bach. L'artista, vestito di tutto punto, tiene nella mano destra un foglio arrortolato a cilindro. Sotto i piedi di ferro del genio, il nome del musicista forgiato con lo stesso materiale scuro della statua. Sullo sfondo si intravede quella che potrebbe sembrare una cattedrale fatta di mattoni grigi e grandi vetrate.

L’Andante (mi minore) è l’unico movimento lento fra tutti i Brandeburghesi a non prevedere una riduzione dell’organico strumentale: i solisti – qui usati come gruppo unitario – e il ripieno dialogano tra loro o si sovrappongono secondo i modi tipici del concerto grosso nell’elaborazione di un nucleo motivico di sospirate crome legate a due a due, in un fascinoso gioco di effetti d’eco e di contrasti del piano dinamico.
La coralità dell’insieme strumentale si interrompe solo in un paio d’occasioni, per dare spazio a due espressivi interventi solistici del primo flauto, a metà circa del brano e poco prima della cadenza conclusiva frigia alla dominante maggiore (si).

Dalla Guida all’ascolto redatta da Carlo Carnevali

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