Abstract
Musica e scuola: due mondi che mal comunicano fra di loro.
Riflessioni sulle aberrazioni di una didattica fuor di ogni logica.
Musica e scuola: due mondi che mal comunicano fra di loro.
Riflessioni sulle aberrazioni di una didattica fuor di ogni logica.
Il 30 gennaio 2020, in una circostanza molto speciale, un gruppo di bambini ha declamato per me alcuni frammenti di un testo di rilevanza planetaria:
ecco il resoconto.
Ai tempi del Coronavirus: fra angoscie e speranze…
Da un graditissimo invito a cena – intendiamoci, non una cena qualsiasi – è scaturita una riflessione, un segno di gratitudine dedicato a un’amica speciale.
“Questa casa è sonora come una buona tavola di risonanza”;
essa esalta le idee, da forma alle parole, amplifica gli affetti.
Il contenuto delle righe che seguiranno esula dagli argomenti ai quali questo spazio è solitamente riservato; mi prendo la libertà, per un momento, di sospendere il flusso del tempo poiché avverto l’urgenza interiore di svolgere una breve riflessione riguardante un recente avvenimento il quale ha sconvolto l’esistenza di molte persone a me care rendendo, in tal modo, pubblico ciò che – forse – dovrebbe rimanere privato, intimo e nascosto.
Attraverso il racconto di una vicenda personale, in questo testo cerco di mettere in evidenza quali siano le contraddizioni e le difficoltà che si incontrano nel tentativo di fornire all’arte la dignità di una professione.
In questo articolo, attraverso una breve storia dell’evoluzione della tecnologia informatica rivolta alle persone con disabilità visiva, spiego le motivazioni che mi hanno portato, parallelamente al mio impegno nel mondo dell’arte, a occuparmi di questo ambito e di come sono entrato in contatto con la realtà dell’Ufficio H.